L’Ecce Homo a Leonforte

I riti della Pasqua a Leonforte, fino al 2019, iniziavano anzitempo con l’ECCE HOMO, che, per antica tradizione risalente alla prima metà dell’Ottocento, si svolgeva la domenica precedente la Domenica delle Palme. La sua collocazione temporale può sembrare oggi inopportuna, in realtà fino alla riforma del rito romano del 1969 essa era la prima Domenica di Passione e si iniziava a velare la croce. A Leonforte in quella domenica si è da sempre ricordato l’inizio della Passione di Gesù Cristo, spogliato delle sue vesti, frustato e incoronato di spine, l’Ecce Homo per l’appunto.
Tuttavia, dopo l’interruzione dovuta alla pandenia, dallo scorso anno la festa è stata collocata nella Domenica delle Palme.
Tutto ha inizio la sera della vigilia, quando, sul piccolo slargo antistante la chiesa della Mercede (ma fino a qualche anno addietro anche in altri luoghi del paese e nelle campagne) viene accesa la luminaria, una piccola catasta di legna e paglia (l’uso delle luminarie risale alla notte dei tempi, in epoca precristiana). A mano a mano che la luminaria si consuma si recita il Credo nel ricordo del rinnegamento di Pietro e si rinnova l’impegno di non “tradire” mai il Signore.
La sera di domenica, dopo la liturgia in chiesa, curata dalla confraternita di Maria SS. della Mercede si svolge la processione del Cristo legato alla colonna accompagnato dall’Addolorata con l’omonima confraternita, giunta nel frattempo dalla chiesa di Santo Stefano alla chiesa della Mercede.
L’Ecce Homo è, tra i riti pasquali, insieme alla deposizione dalla croce del Cristo morto del Venerdì santo, il momento più alto di commozione e devozione dei leonfortesi di tutto l’anno liturgico.

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